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lunedì 3 marzo 2014

Namu

di Tommaso Cedrone

Dopo che fu creato l’universo, il grande Namu decise di fare le stelle, perché brillassero nel firmamento, e i pianeti. Tra i tanti pianeti ne scelse uno che stava abbastanza vicino ad una stella - il sole - e lo chiamò Geo. Il gande Namu voleva riempire il pianeta di cose belle e cominciò a fare il cielo, la terra, gli oceani. Ma tutto era deserto e vuoto. Allora prese dei semi e iniziò a piantare ogni sorta di alberi, erbe e fiori. Ma dopo tutta la fatica tutto ancora gli sembrava vuoto e deserto. Namu allora, con polvere cosmica, iniziò a fare degli esseri viventi secondo varie specie e riempì la terra, il mare e i cieli.

Namu amava molto gli alberi e i fiori, ma ancora di più gli animali, vivaci ed energici. Mancava ancora qualcosa o meglio qualcuno che fosse diverso dagli animali e che custodisse tutto quello che lui aveva fatto. 
Un giorno mentre pensava a queste cose vide la sua immagine riflessa in un lago e subito con l’argilla che era sulle rive modellò una statua simile a lui. Prese la statua, la divise in due e soffiò sui due pezzi che divennero esseri viventi: uguali, ma distinti come maschio e femmina. A Namu piacque ciò che aveva appena fatto e ne fece altri allo stesso modo.
Diede loro il potere di riprodursi, ma soprattutto il potere di custodire tutto il pianeta.  
Namu ora era soddisfatto e finalmente Geo era completa e bella. 

CONSEGNA: INVENTA UN MITO COSMOGONICO

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