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sabato 7 dicembre 2013

Elena la scontrosa

di Simone Bonanni

C’era una volta un potente visir che viveva a Smirne. Era un uomo giusto. Egli decise di prendere in moglie la figlia di un sapiente suo amico che viveva sulle montagne ed era povero e pio. Un giorno il visir mandò un suo suddito a prendere la figlia del suo amico per portarla con sé al castello.
Dopo poco tempo il suddito tornò dal visir e gli disse: ”La ragazzina si chiama Elena e per portarla qui c’è voluto tanto tempo!”. Poi, appena vista la fanciulla, il visir iniziò a parlare e  a chiederle molte cose: "Quanti anni hai?” e lei non rispondeva, poi: ”Cosa hai di speciale?” e lei di nuovo non rispondeva. Allora il visir capì che la ragazza era scorbutica e scontrosa, così pensò di provare a farla diventare più gentile tenendola in casa per qualche tempo. Elena non dava segni di miglioramento. Dopo un po’ il visir, stanco della sua arroganza, decise di cacciarla e di farla tornare da dove era venuta, nonostante si fosse innamorato. A quel punto un mago amico del visir, commosso, scelse di aiutarlo: si era accorto che la ragazza si comportava in quel modo perché era stata vittima di un incantesimo. Incaricò un vecchio cavaliere di andare a far cambiare atteggiamento ad Elena e, solo dopo esserci riuscito, di toglierle l’incantesimo pronunciando delle parole magiche. “Mai più scorbutica e scontrosa, da oggi sarai bella e sorridente come una rosa!”, era la formula che il mago disse al cavaliere di pronunciare. Allora il cavaliere partì e arrivato davanti alla casa di Elena si finse un passante e chiese ospitalità per qualche giorno. Il padre fu subito contento di offrire la sua umile dimora e disse: "Anche se siamo poveri e abbiamo poco da mangiare, come riesco a sfamare due persone, riuscirò a sfamarne anche tre! ” Al contrario la figlia scorbutica disse: "No, io non lo voglio in casa, perché non mi va di condividere la stanza con lui e neanche quel poco che ho da mangiare”. Il cavaliere notò subito l’arroganza di Elena e si mise al lavoro. Decise intanto di iniziare a parlarle per capire che cosa c’era in lei che non andava ma, pur provando molte volte, non ci riuscì perché lei rimaneva zitta, ferma, immobile e alcune volte addirittura aspettava a mangiare per non sedergli accanto. Allora il cavaliere decise di andare incontro a questa ragazza e di chiedere spiegazioni al padre che però gli disse di non sapere il motivo della sua arroganza e che con lui non si comportava così. Non sapendo più che fare, il vecchio cavaliere propose all’uomo ed alla figlia di andare a fare una passeggiata nel bosco. Il padre accettò ed insieme andarono in cerca di funghi. Dopo un po’ la figlia iniziò a camminare vicino ad un burrone ma inciampò sul bordo e stava per scivolare quando il cavaliere per non farla cadere decise di buttarsi verso di lei, così la afferrò e la salvò. Il padre fu molto riconoscente ed Elena iniziò a cambiare anche se non volle ringraziare il suo salvatore come le aveva suggerito il genitore. Il cavaliere vide che non era ancora pronta e quindi aspettò. Dopo un po’ si era fatta l’ora di andare a casa e durante il ritorno Elena si mise a correre ed inciampò su una radice ma, sempre grazie al cavaliere, fu salvata; anche questa volta, la ragazza non ringraziò. A quel punto il cavaliere non sapeva più che fare e stava per arrendersi quando sentì urlare Elena. Allora corse verso di lei e vide che la ragazza era circondata da serpenti, prese una frusta e iniziò a cacciarli. Alla fine ci riuscì ed Elena spontaneamente lo ringraziò. A questo punto per il cavaliere la fanciulla era pronta, quindi si ricordò la formula magica e quando disse: “Mai più scorbutica e scontrosa, da oggi sarai bella e sorridente come una rosa!” . A quel punto vide un’ombra che usciva dal corpo di Elena dicendo:”No! No! No!”. Così la ragazza ringraziò di nuovo il cavaliere per averla liberata da quell’incantesimo e diventò la più gentile del paese. Si ricordò del visir e decise di andare a chiedere scusa anche a lui e si recò a Smirne. Appena arrivata Elena corse subito a cercarlo, gli chiese scusa per il suo comportamento e gli domandò se aveva ancora voglia di sposarsi con lei. Lui rimase senza parole e senza esitare disse di sì.

Il visir per la contentezza decise di organizzare il matrimonio per il giorno stesso. Furono celebrate le nozze e dopo partirono con il padre per andare a visitare le proprietà dello sposo. Da quel momento non si separarono più e vissero tutti felici e contenti.

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