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martedì 10 dicembre 2013

Le caramelle avvelenate

di Greta Borgognoni

C’era un potente visir  che viveva a Smirne. Era un uomo giusto. Egli decise di prendere in moglie la figlia di un sapiente suo amico che viveva sulle montagne ed era povero e pio. Un giorno decise di andare sulle montagne per discutere del matrimonio con la figlia del suo amico sapiente, che si chiamava Elena. Prese due bisacce d’acqua e s’incamminò per il paese cercando una buona  panetteria. Dopo aver comprato il pane e qualche salsiccia, finalmente andò ai piedi della montagna per scalarla e andare a conoscere la sua sposa.
Dopo qualche ora, il visir si riposò su un altopiano mangiando un po’ di pane e una salsiccia. Ad un tratto però udì delle grida di fatica  e, voltatosi, vide una ragazza tutta sudata che stava trasportando una grossa botte di vino e aveva un velo che le copriva il viso; il visir, incuriosito, si avvicinò alla giovane e chiese presentandosi: “Scusate, signorina, per caso voi sapete dove si trova la casa del Sapiente?”. La giovane donna si voltò alzandosi il velo e rivelando una bellezza straordinaria. “Perché, chi cercate mio signore?”. Il visir rispose con occhi affascinati dalla bellezza della ragazza, ma con volto impassibile, che cercava il Sapiente, suo amico, per conoscere suo figlia, cioè la sua nuova moglie. La giovane cambiò espressione, perché quel visir era vestito molto vistosamente e quindi non avrebbe mai permesso che la figlia del Sapiente, sua peggior nemica, potesse diventare ricca; allora escogitò un crudele piano. “Ehm, lei vive sulla montagna accanto!”. E mentre il visir prendeva la direzione indicatagli dalla ragazza, quest’ultima appena  lo vide allontanarsi corse a gambe levate da una sua amica specializzata nelle oscure arti magiche. “C’è nessuno?”, chiese. Dopo un po’ da un angolo sbucò una signora un po’ goffa  che armeggiava tra boccette e contenitori e trangugiava  una sostanza viola. “Chi cerchi donna?”, chiese la maga. “Non mi riconosci Ella? Sono io, Mina!”. La maga si tolse gli occhialoni: “Ah, ciao cara! Cosa ti serve?”. La ragazza guardò qui e là e poi bisbigliò qualcosa all’orecchio della maga. Intanto il visir si era arrampicato e sulla soglia della casa che sarebbe dovuta essere del Sapiente, c’era una bambina riccioluta che aveva un carretto con tantissime caramelle. Si avvicino al visir e disse: “Signore, desiderate qualche caramella?”. Il visir, vedendo che era malvestita e aveva i capelli scompigliati, comprò un sacchetto di pesciolini di liquirizia. Dopo qualche ora, incamminandosi per la casa che finalmente aveva avvistato, gli venne fame e addentò un pesciolino . Subito cadde a terra privo di sensi e precipitò dalla montagna e per fortuna sotto c’era l’altopiano: dodici uomini  con un  tappeto  stavano passando e il visir cadde proprio sul tappeto  e tutti lo soccorsero. Tra loro c’erano anche il Sapiente e sua figlia che accorsero. Fecero medicare il poverino e riuscirono a guarirlo dal veleno e quando aprì gli occhi vide Elena (dal vero questa volta); se ne innamorò teneramente e ovviamente l’amore fu ricambiato. Ebbero due figli e tutta la loro vita fu felice. Ora però vi chiederete dove sia la ragazza crudele : morì per invidia nei confronti di Elena e senza marito.   

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