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martedì 10 dicembre 2013

Il visir coraggioso

di Nicolò Latour

C'era un potente visir che viveva a Smirne. Era un uomo giusto. 
Egli decise di prendere in moglie la figlia di un sapiente suo amico che viveva sulle montagne ed era povero e pio. Il visir preferiva le virtù e la saggezza, che certo il padre aveva trasmessa alla figlia, a qualsiasi dote in denaro. Per questo aveva scelto una ragazza povera e solitaria. 
La figlia venne in città: era una ragazza assai bella, con gli occhi viola e i capelli di seta.
Mentre stava per abbracciare il marito, la moglie fu rapita da un carro tutto nero.

Era "l'Uomo Nero", il più temuto dell'Arabia.

Il visir era in lacrime e voleva riavere sua moglie a tutti costi, quindi chiese aiuto a dei suoi amici ma questi non volevano avere niente a che fare con l'Uomo Nero. 
Il giorno dopo il visir si rivolse al mago del castello per chiedergli aiuto per cercare la moglie rapita.
Il mago gli disse: 
"Devi andare sul Monte Nero, perché lì potrai trovare l'Uomo Nero. Ma stai molto attento!".
Il mago gli diede inoltre una bussola magica, che puntava sempre verso l'Uomo Nero.
Il visir, con il suo cavallo di nome Pinky, attraversò la città uscendo dalle mura.
Prima della montagna c'era una grande foresta molto fitta dove il visir e il suo cavallo si accamparono per la notte.
Il giorno dopo il visir si rimise in cammino verso la Montagna Nera; uscito dalla foresta lasciò il cavallo e incominciò a scalare la montagna.
Arrivato alla cima il visir cercò la caverna dove viveva l'Uomo Nero e, dopo qualche minuto,  la trovò.
Il visir entrò quindi dentro la caverna e vide sua moglie legata ad un grande ghiacciolo e l'Uomo Nero che dormiva su un letto di ghiaccio.
Prima di liberare la moglie, diede una coltellata nel petto dell'Uomo Nero e così egli morì.  
Poi liberò la moglie e scivolarono giù dalla montagna felici e contenti.

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