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giovedì 30 gennaio 2014

La pentola magica

di Costanza Liverani e Andrea Migliori

C’era una volta una ragazza di nome Camilla.
Era orfana di madre e di padre e, quindi, crebbe a casa dello zio Riccardo.
Questi era un ricco taccagno, che faceva abitare Camilla nella stalla, mentre lui viveva nel castello. La povera ragazza, invece, doveva pulire, cucinare, lavare …

Un giorno Camilla, stanca di quella vita, decise di fuggire e di andare per il mondo.
Così, il giorno dopo, mentre il patrigno ancora dormiva, la ragazza iniziò a fare le valigie. Ma, mentre raccoglieva le proprie cose, il suo libro preferito cadde in un punto del pavimento in cui la fanciulla scoprì una botola. Incuriosita, Camilla scese in uno strano ambiente, dove si rese conto che lo zio altri non era che uno stregone.
Spaventata e confusa, la ragazza prese il suo cavallo Philip e scappò. Ma lo zio, sentendo il rumore degli zoccoli ed accorgendosi subito della fuga della nipote, si trasformò in un ragno velenoso. Inseguì i fuggitivi e balzò sul povero cavallo, mordendolo alla gamba ed avvelenandolo. Camilla cadde a terra e batté la testa contro un oggetto di ferro.
Quell’oggetto era, in realtà, una pentola, anzi una pentola magica … ma Camilla ancora non lo sapeva!
Prese, dunque, la pentola e disse: “O cavallo, come vorrei che tu guarissi!” Dalla pentola, allora, uscì un folletto, che guarì prontamente l’animale e scomparve subito da dove era venuto.
A quel punto Camilla comprese che quella pentola era magica e poteva esaudire i desideri. Espresse, allora, il desiderio di poter andare nel mondo magico. Dalla pentola uscì di nuovo il folletto che le chiese: “Sei sicura di voler andare nel mondo della magia?” La ragazza annuì e, come per incanto, scomparve.
Si ritrovò in un luogo fantastico, popolato da folletti magici gentili e simpatici.
Il patrigno, intanto, la cercava invano. Un giorno decise di consultare la sfera magica e, purtroppo, scoprì che la fanciulla si trovava nel Regno dei Folletti.
Camilla, nel frattempo, si era innamorata di un principe mago, il quale, per rassicurare la ragazza, le diceva sempre che, se un giorno fosse arrivato il perfido zio, lui lo avrebbe sconfitto.
Non molto tempo dopo, infatti, ecco giungere il cattivo patrigno al castello incantato urlando: “Dov’è? Dov’è mia nipote? Dimmelo subito!”
Il principe, invece, fiero e coraggioso, rispose: “No. Piuttosto ti sfido! Chi vincerà terrà con sé Camilla”.
I due iniziarono a combattere e, purtroppo, il perfido patrigno sembrava avere la meglio sul giovane principe. Ad un tratto però, proprio mentre stava quasi per ucciderlo, ecco arrivare Camilla, a cavallo del fido Philip e con la pentola in mano: colpì con la pentola la testa dello zio, che cadde tramortito, ed espresse subito il desiderio di trasformarlo … in un lombrico!
Fu così che la giovane Camilla sposò il suo principe mago e vissero tutti felici e contenti … con la pentola magica!

CONSEGNA (LAVORO DI GRUPPO): SCRIVETE UNA FIABA IN CUI SIANO PRESENTI UNA RAGAZZA POVERA COME PROTAGONISTA, UN PATRIGNO CATTIVO COME ANTAGONISTA, UN FOLLETTO COME AIUTANTE MAGICO E UNA PENTOLA COME OGGETTO MAGICO. LA STRUTTURA DEVE ESSERE COSTITUITA DA: SITUAZIONE INIZIALE/SITUAZIONE COMPLICANTE/ TRE PERIPEZIE O PROVE/CONCLUSIONE.

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